Messaggio di don Emilio: III Domenica di Pasqua

Tutti rintanati nelle nostre case perché un nemico invisibile attenta alla vita di tutti noi.

Anche due discepoli di Gesù tornano a casa loro. Quello che avevano entusiasticamente scoperto, amato e scelto si è improvvisamente dissolto sopra una croce. Barricarsi in casa come gli apostoli o come i due Emmaus che tornano amareggiati a casa loro e al solito tram tram sembra la scelta più logica. Avevano gustato il sapore della libertà che Gesù aveva dato loro. Ora è silenzio, sconforto, ricerca vana delle motivazioni di questo fallimento e tempo di riflessione.

Anche la nostra vita è cambiata e quello che ora viviamo non era certo il nostro sogno. Tutti speriamo di ritornare ala vita di prima, ne discutiamo da lontano, condividiamo i nostri rimpianti, ci scambiamo esperienze, amarezze, speranze. Scalpitiamo. Ma sappiamo dentro di noi, che il nostro “prima” non sarà più lo stesso. Tutto questo è anche opportunità grande per riflettere.

Come i due di Emmaus, forse anche noi abbiamo legato le nostre speranze, i nostri progetti, i nostri sogni a realtà molto incerte, labili ed evanescenti. Ci illudevano di essere al sicuro ma forse è giunto il tempo di cercare qualche altro punto di riferimento. E siccome da soli questo qualcosa di nuovo non lo troviamo, né gli altri ce lo possono dare, abbiamo l’occasione di lasciarci correggere ed aiutare.

Ai due di Emmaus Gesù dice: “Stolti e tardi di cuore!”. Perché? Perché non si sono lasciati aiutare dalla parola dei profeti e facendo a modo loro si sono ritrovati nel vuoto. Ma poi si mise a spiegare in tutte le scritture ciò che si riferiva a Lui e questo riempì il loro cuore trasformando il vuoto in una realtà completamente nuova, inattesa e gioiosa. Forse anche noi meritiamo questo rimprovero: “Stolti e tardi di cuore”: a che cosa abbiamo ancorato la nostra vita? Alla salute? Al benessere? alla tecnologia? Alla medicina? All’apparenza? …

Ancora una volta la Parola di Gesù può correggere le scelte fallimentari e aprirsi al nuovo. Tornare come prima non risolve il problema ma se vogliamo, Gesù ci ha aperto una strada nuova, apparentemente faticosa ma sicura perché percorsa per primo da se stesso e poi offerta a tutti.

Permettiamogli di spiegare anche a noi le scritture; doni anche a noi il suo Spirito per saper cogliere i suoi messaggi, faccia ardere i nostri cuori quando ci fermiamo. a conversare con Lui; esploda per noi la gioia della Pasqua.

Don Emilio