In Diocesi di Trento chiuse tutte le chiese per evitare potenziali contagi. Ogni sera la campana dell’Ave Maria. Il vescovo Lauro: “Preghiamo intensamente perché finisca presto questa calamità”

Emergenza Coronavirus. Per limitare ulteriormente situazioni di potenziale contagio, l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi ha disposto a partire da domani, 19 marzo, la chiusura al pubblico di tutte le chiese e cappelle presenti sul territorio diocesano, senza alcuna eccezione. Pur nella consapevolezza della gravità di tale provvedimento, la decisione mira a contribuire alla tutela della salute dei fedeli, dei sacristi e addetti al culto e degli stessi sacerdoti e religiosi, anche a seguito del pressante invito delle Autorità sanitarie a rimanere nelle proprie case.

Dalla sera del 7 marzo, quando vennero sospese in Diocesi tutte le celebrazioni comunitarie, le chiese erano aperte per la sola preghiera personale. Ora i fedeli sono invitati a perseverare nella preghiera intensa nelle proprie abitazioni, utilizzando opportunamente anche i sussidi messi a disposizione attraverso i mezzi di comunicazione.

Domani, in particolare, nella ricorrenza di San Giuseppe custode della famiglia, anche la Chiesa trentina si unisce all’invito della Conferenza Episcopale Italiana per una grande preghiera corale alle ore 21.00. Sarà recitato il rosario, ponendo una candela accesa o un piccolo drappo bianco alla finestra.

Per chi lo desidera, l’emittente della Cei TV2000 offrirà alle ore 21.00 la possibilità di condividere la preghiera in diretta. QUI TESTO DI ACCOMPAGNAMENTO DELLA PREGHIERA 

Nei giorni a seguire, e fino al termine dell’emergenza, l’intera comunità cristiana trentina sarà chiamata a raccogliersi per un momento quotidiano di preghiera al suono della campana dell’Ave Maria di tutte le chiese, alle ore 20.30. L’invito è rivolto a tutta la Diocesi: famiglie, singoli fedeli, comunità religiose. “È importante – richiama l’arcivescovo Lauro – sentirci uniti nell’invocazione a Dio, affinché possa finire presto questa grande calamità. In giorni così drammatici – sottolinea monsignor Tisi – con la nostra preghiera vogliamo essere accanto a chi si spegne, spesso in solitudine; accanto agli operatori sanitari che quotidianamente mettono a rischio la loro salute per salvare la vita altrui; vicini a chi deve assumere decisioni cruciali per il bene pubblico. Gesù soffre con noi: la paura e l’incertezza di tutti non travolgano il coraggio e la speranza che solo Lui può infonderci.”